Napoli, Ferlaino: “Il primo scudetto l’ho vinto a scopone…”

L’ex presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, ha raccontato, intervenendo sul blog del giornalista de “Il Mattino”, Toni Iavarone, un retroscena curioso che ha portato gli azzurri a vincere lo scudetto per la prima volta nella storia del club.

“Nel corso della sera che ha predeceduto la vittoria del primo scudetto qualcosa non funzionò. A Soccavo, nel nostro Centro sportivo Paradiso, dopo gli spaghetti al pomodoro preparati con maestria dallo chef Maresca, io e Bianchi perdemmo a scopone contro Pierpaolo Marino e la mia ex moglie, Patrizia Boldoni. Considerai la sconfitta un brutto segno perch√© le migliori imprese del Napoli erano state precedute dalle vittorie al tavolo verde. Mi misi in macchina per alleviare le mie angosce, come al solito avrei guidato per le strade della città che ritenevo propiziatorie. Ospitai a bordo il giornalista Giorgio Tosatti, allora direttore del Corriere dello Sport, e andai a fare un giro per le mie vie portafortuna. Tosatti, incredulo, partecipò al rito. Quel percorso riusc√¨ ad annullare il “sortilegio” dello scopone mancato. Tornai a casa e per essere ancora più certo del destino del nostro Napoli parlai con un pupazzo, era la nuova mascotte: “Gennar√¨, non fare scherzi”. Gennarino, in maglia azzurra e con i riccioli di Maradona, era un pupazzo di plastica e tessuto alto un metro. Me lo aveva regalato Ciro Burattino, imprenditore di casalinghi di Casoria. Ne fece arrivare ventimila esemplari dalle Filippine. Il filatelico Vincenzo Cozzella preparò il bozzetto del francobollo commemorativo della vittoria: il Vesuvio, il golfo a forma di pallone, un prato verde, il tricolore, lo stemma del Napoli, valore postale 500 lire.

Poich√© mancavano due partite, e l’ Inter del Trap era tre punti dietro, Cozzella per pura scaramanzia abbozzò anche un francobollo per la squadra milanese. Nella notte tra sabato 9 maggio e la domenica, tutta la città lavorò per lo scudetto facendo scongiuri, tra agli e fravaglie. Il Napoli era in testa dall’ inizio del campionato. Furono preparati bandieroni giganteschi, murales, torte azzurre e tricolori del diametro di dieci metri, sciarpe, bengala, trombe, tammorre, triccheballacche. Andai a dormire preparandomi a un sogno: rifare quella partita a scopone a vincerla. Quel sogno andò proprio cos√¨: io e Bianchi vincemmo tutte le mani, il Napoli e Napoli misero le mani sul primo scudetto”.