Il 17 maggio del 1989 il Napoli guidato da mister Ottavio Bianchi mise per la prima volta nella sua storia le mani sulla Coppa UEFA, ora conosciuto come Europa League. Sono trascorsi esattamente 31 anni dalla fatidica vittoria del prestigioso trofeo, l’unico tuttora conquistato in ambito europeo dal club campano. Gli azzurri trionfarono battendo lo Stoccarda nella doppia finale. Il match di andata fu a tinte azzurre, con la squadra capeggiata da Diego Armando Maradona che si impose al San Paolo per 2-1. A consegnare la coppa al Napoli, dell’allora presidente Corrado Ferlaino, fu il pirotecnico pareggio agguantato al Neckarstadion. La squadra di Bianchi uscì dalla sfida in terra tedesca con un roboante 3-3, risultato che permise agli azzurri di mettere le mani sulla coppa e dare il via ad una grande festa.
Quella in Coppa UEFA fu una cavalcata, senza dubbio, memorabile per il Napoli di Ottavio Bianchi. Gli azzurri si trovarono difronte avversari di grande calibro. All’epoca a qualificarsi per la competizione adesso nota come Europa League erano le squadre classificate seconde, terze e quarte nei rispettivi campionati, le stesse che adesso sono ammesse in Champions. Il Napoli diede inizio al grande cammino con la doppia sfida contro il Paok Salonicco. I partenopei esordirono al San Paolo, battendo i greci per 1-0 grazie ad un rigore trasformato da Diego Armando Maradona. Al ritorno, in un ambiente caldissimo, il Napoli si aggiudicò il pass per la fase successiva agguantando un pareggio (1-1). A regalare la qualificazione in Grecia agli azzurri fu il magico gol di Careca.
Dopo aver steso i greci, sul cammino degli azzurri si presentò il Lokomotiv Lipsia. Il club partenopeo superò il secondo turno con nessun tipo di difficoltà. La squadra di Bianchi prima pareggiò in Germania (1-1) e poi conquistò l’approdo alla fase successiva vincendo al San Paolo per 2-0. Il vero mattatore di quella doppia sfida fu Francini autore di due gol di testa, uno all’andata e l’altro al ritorno. Agli ottavi di finale gli azzurri incrociarono il Bordeaux. Il Napoli si sbarazzò dei francesi trionfando per 1-0 in trasferta e pareggiando al San Paolo (0-0). Dopodiché l’approdo ai quarti, dove i partenopei si trovarono faccia a faccia con gli acerrimi rivali della Juventus. Ad aggiudicarsi la prima manche dell’epico duello furono i bianconeri con un secco 2-0 al Comunale. Ma proprio quando tutto sembrava perduto e l’eliminazione iniziava a farsi concreta, gli azzurri riuscirono a ribaltare le sorti della sfida, passando al San Paolo per 3-0 (15 marzo del 1989). A dare il via alla remuntada partenopea furono le reti di Maradona e Carnevale. Mentre a calare il tris e quindi a consegnare il pass per le semifinali agli azzurri fu il gol siglato ai tempi supplementari da Renica. L’allora difensore con il suo colpo di testa in tuffo, arrivato al fotofinish (119’), mise ko la Juventus, mandando il pubblico del San Paolo in visibilio.
Fatta fuori la ‘Vecchia Signora’, a mettere a dura prova il valore degli azzurri in semifinale fu il Bayern Monaco, che allora aveva appena eliminato l’Inter. I partenopei, nel match di andata, passarono al San Paolo per 2-0 grazie alle reti di Careca e Carnevale. Al ritorno, nel leggendario Olympiastadion, il Napoli strappò un 2-2 con doppietta di Careca, prendendosi di diritto un biglietto per la finale dove incontra un’altra tedesca, ossia, lo Stoccarda. Il match di andata si disputò al San Paolo. A passare in vantaggio furono prima i tedeschi con Maurizio Gaudino, napoletano di nascita. Dopodiché la rimonta partenopea con le reti di Maradona e Careca. Il Napoli, forte della vittoria casalinga, nella sfida di ritorno riuscì ad ottenere un pari per 3-3 con le reti di Alemao, Ferrara e Careca, laureandosi al Neckerstadion campione d’Europa. Una giornata storica che vide la Germania, invasa in massa dai tifosi partenopei, tingersi tutta di azzurro.
LA FORMAZIONE AZZURRA ANDATA IN CAMPO AL NECKESTADION:
Giuliani, Ferrara, Francini, Corradini, Alemao (30’ Carannante), Renica, Fusi, De Napoli, Careca (70’ Bigliardi), Maradona, Carnevale. A disp. Di Fusco, Romano, Neri. All. Bianchi.
Nunzio Marrazzo