Morte Borgonovo. Baggio: “Ciao mio eroe, ti sei liberato della stronza”

“Caro Stefano, l’impresa piu’ bella che sei riuscito a costruire negli anni e’ stata quella di trasformare il veleno della malattia in medicina per gli altri.
Ciao amico mio, onorero’ per sempre la tua persona”. Inizia cosi’ la lettera che Roberto Baggio scrive alla Gazzetta dello Sport per ricordare Stefano Borgonovo, morto ieri a 49 anni dopo aver combattuto una lunga battaglia contro la Sla. “E sai qual era allora la mia gioia piu’ grande? – aggiunge Baggio – Forse non te l’ho mai detto: mandarti in gol con un assist e vedere nei tuoi occhi un’infinita felicita’. “E’ il ricordo di quella felicita’ che oggi, caro Stefano, riesce a compensare il dolore per la notizia della tua morte.
Insieme al fatto che finalmente ti sei liberato della Stronza, il nome che hai sempre dato alla tua malattia. Che il mio pensiero di preghiera ti possa accompagnare nel viaggio celeste”. Baggio ha detto di essere “impreparato a questa notizia ma mi rendo conto che e’ il mistero della vita. E non ci possiamo fare nulla – sottolinea il ‘Divin Codino’ -. Sei stato un grandissimo eroe del nostro tempo ed hai avuto vicino un pilastro come Chantal, la tua sua dolcissima moglie. Hai offerto la tua sofferenza in favore della ricerca, per combattere la Sla, quella malattia di cui, quando ti ha colpito anni fa, si sapeva davvero ben poco. Un’offerta la tua che non ha valore tanto e’ stata preziosa anche per altri. Stefano, anche per questa ragione lasci un ricordo e un’eredita’ fatto di grandiosa umanita’ e infinita dignita’”. Baggio elenca una serie di ricordi legati a Borgonovo, con cui ha condiviso l’esperienza alla Fiorentina: “Il primo e’ quello del 2008 al Franchi, nell’amichevole tra Fiorentina e Milan in favore della tua Fondazione. Di nuovo insieme nel nostro campo, io e te verso la Fiesole e i nostri tifosi che cantavano. E poi due anni dopo nella sede della Gazzetta, per la presentazione del tuo libro. Sempre i tuoi occhi che parlavano, sempre Chantal al tuo fianco. Ma a dir la verita’ devo confessarti che il pensiero corre spesso piu’ indietro nel tempo, a quegli anni passati insieme nella Fiorentina. E quando dalla Viola siamo andati tutti e due in Nazionale. Giovani, spensierati, con tutta una carriera davanti. Il nostro sogno che si stava avverando”. (agi)