Melbourne 2022. GregOro non si ferma più, la staffetta straccia il record mondiale

Tre medaglie nella quinta giornata di Melbourne 2022. Due ori e un argento per i nuotatori chiamati in finale. Ottime le prestazioni anche nelle semifinali.

Una grande giornata per l’Italia del nuoto nel penultimo turno di gare di Melbourne 2022. La staffetta dei 4×50 conquista un oro e il nuovo record del mondo. Primo posto anche per Gregorio Paltrinieri nella prima gara in assoluto degli 800 stile libero. Argento per Sara Franceschi

Le eliminatorie e le semifinali: ottimi tempi per Cesaruolo e Martinenghi

Matteo Rivolta scende in vasca per la 100 farfalla, riuscendo a conquistare un buon terzo tempo con 49.07 dietro a Noe Ponti e al favorito Chad Le Clos.

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Matteo Rivolta nella staffetta 4×50 maschile

Benedetta Pilato torna in vasca dopo i 100 rana in cui non ha brillato, riesce a prendersi la qualificazione per la finale di domani. Un 29.42, ma vola Ruta Meilutyte con un nuovo record mondiale grazie al 28.17. Dietro Lily King, e lara Van Niekerk con record continentale. Lo stesso dicasi per la cinese Teng.

Primo e settimo posto in classifica generale di qualificazione per Nicolò Martinenghi e Simone Cerasuolo nei 50 rana. In semifinale i due azzurri se la giocano tra di loro, ma Cerasuolo cede il passo solo nel crono generale. In batteria primo e secondo posto per i due ranisti, che si distaccano di soli 6 centesimo nel tocco ai 50. Martinenghi gareggerà affianco a Fink nella finale, che ha siglato il secondo crono in classifica generale.

Le finali:  Paltrinieri e la 4×50 sul tetto del mondo

La prima finale è quella degli 800 metri stile libero, gara inedita in vasca corta. Nella nottata gareggiano i più lenti, mentre in mattinata i più veloci. Il primo record di campionato è per Gregorio Paltrinieri, che è già detentore del CR dal 2018. Finisce la gara con un 7:29.99 che vale l’oro. Gara solita per Gregorio, che parte con calma, dosando le sue energie iniziando ad accelerare nella seconda parte di gara. Prima vasca velocissima, poi in progressione per il campione del mondo. Crono scandito sempre sotto i 15”. Non c’è un vero e proprio sprint, ne non nell’ultima vasca, ma frazioni che si aggirano tra i 13.87 e i 14.13 a partire dai 450. Ultimi 25 metri con 13.64.

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Gregorio Paltrinieri, 800 stile libero

Dietro di lui il norvegese Christiansen, che già nei 1500 aveva provato a dar fastidio al 28enne di Carpi. Terzo posto per Fontaine e record continentale per Takeda al quarto posto.

E’ subito un testa a testa nella prima gara della nottata italiana, mattinata australiana, in cui ci sono le staffette 4×50 a dover dare dimostrazione dei propri valori. Con l’assenza di Silvia Di Pietro, l’Italia non si presenta in blocco per la sessione femminile. Nella maschile il quartetto composto da Miressi, Ceccon, Cerasuolo e Mora si prendono il primo tempo.

In finale si confermano i quattro azzurri, seppur con una formazione di partenza diversa. Confermato solo Lorenzo Mora, gli altri in gara sono Deplano, Martinenghi e Rivolta. Primo posto e nuovo record del mondo per una finale velocissima. Infatti l’1:29.72 non è il solo tempo strabiliante della gara. Argento per gli USA, che siglano il nuovo record americano, terzo posto per l’Australia con record continentale, e anche per il quarto posto, il Giappone, arriva un passaggio storico per l’Asia.

Nei 400 misti Ilaria Cusinato e Sara Franceschi si distinguono in fase di qualificazione, ma si esalta la livornese in finale. La Cusinato impegnata prima della collega riesce a conquistare un buon sesto posto in classifica generale. La Franceschi con una gara in progressione si prende il secondo crono. Gara ineccepibile, sia in qualificazione che in finale per la specialista dei misti, che parte in sordina e nella seconda parte di gara riprende le americane, Smith prima, e Flickinger poi. Un argento, dunque per l’azzurra che non si fa sormontare dalla pressione di un buon crono.

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Sfiora il podio Alberto Razzetti, che in fase di qualificazione si qualifica al settimo posto in classifica generale. Un quarto posto in finale con un tempo stratosferico per il giapponese Seto, che non straccia il record mondiale, ma quello del campionato. Per Razzetti una buona partenza, seppur soffra nelle prime due frazioni, con il dorso in particolare. Dalla rana inizia a recuperare, riuscendo a scalare la classifica. Ventiquattro decimi di distacco dal sudafricano Sates, cioè dal terzo posto per l’azzurro.

Fonte Foto: Federazione Italiana Nuoto e World Acquatics