Non ci siamo. All’Ardenza il Napoli non va oltre l’1-1 contro un volenteroso ma seppur modesto Livorno. Buono il primo tempo degli azzurri che costruiscono tanto, meritando il vantaggio. Alla prima occasione buona però i toscani trovano, con un po’ di fortuna, un pareggio di platino per la loro salvezza. Nella ripresa meglio il Livorno che alza il proprio baricentro, limitando l’iniziativa di un Napoli che già di suo accusa le tossine accumulate nella parentesi di Europa League di gioved√¨ scorso. Ma riviviamo le emozioni del Picchi.
Pochi secondi ed è già chiaro il tema tattico della partita: il Napoli tiene il pallino del gioco, il Livorno si chiude con tutti e undici i calciatori dietro la linea di metà campo. Gara di pazienza e sofferenza, c’è da aspettare prima di vere le prime emozioni. La prima occasione arriva per gentile omaggio di Mbaye: sull’assist di Pandev, tocco maldestro del terzino scuola Inter, il pallone supera Bardi ed accarezza la traversa. Il Napoli cresce soprattutto grazie alle sfuriate di Mertens e al lavoro sporco di Pandev, particolarmente in vena nel gioco spalle alla porta. Al 30′ gli azzurri rompono il ghiaccio. Altra incertezza di Mbaye, Ceccherini rifila una spallata a Pandev: rigore sacrosanto. Hamsik e lo stesso macedone declinano l’invito, dal dischetto ci va Mertens che di destro spiazza Bardi, 0-1. Il Napoli cerca, da subito, il raddoppio. Fernandez di testa impegna Bardi, poi è Callejon, liberato da un’altra magia del belga, a sfiorare il 2-0. Alla prima sortita il Livorno pareggia. Minuto 39: Mesbah trova il fondo, assist per Mbaye che col tacco colpisce a rete, Reina ci arriva ma soltanto per un attimo, il pallone, carico d’effetto, termina docile docile in rete. Più autogol che rete del terzino amaranto, ma la sostanza non cambia: mezza chance concessa, ed il risultato è di nuovo in parità. 1-1 e le squadre rientrano negli spogliatoi.
Nella ripresa il Napoli non accelera, comincia a ritmi più lenti, forse complice il maggior pressing dei toscani che cominciano con altro piglio i secondi 45 minuti. Ed è proprio il Livorno a costruire la prima clamorosa occasione: al 59′, sugli sviluppi di un corner, la difesa partenopea sale malissimo, Mbaye arma il destro di Paulinho, tiro a botta sicura, Reina blocca la sfera e salva i suoi. Il miracolo dello spagnolo scuote gli azzurri che rispondono immediatamente. Pennellata di Mertens, Hamsik si inserisce coi tempi giusti ma la sua zuccata è facile preda di Bardi. Al 61′ il belga si mette in proprio: destro a giro velenoso, la palla esce di un soffio. Al 69′ è Benitez a cominciare la girandola dei cambi: fuori Pandev, dentro Insigne, Callejon veste i panni da ‚Äòfalso nueve’. Cambia anche Di Carlo che richiama in panchina Belfodil, inserendo Emeghara col chiaro obiettivo di mettere sotto pressione Maggio. Un cambio per parte a nove dal termine. Per il Napoli esce Hamsik, dentro Zapata, con Mertens a sostegno. Di Carlo getta nella mischia Duncan al posto di un esausto Greco. A due dalla fine il Napoli va vicino al sorpasso. Altra giocata sontuosa di Mertens che guadagna il fondo, tracciante per l’accorrente Zapata che, in estirada, manca l’impatto con la sfera a pochi passi dalla linea di porta. Di Carlo corre ai ripari inserendo Castellini al posto di Paulinho. Finisce cos√¨: il Napoli spreca l’ennesima chance per accorciare sulla Roma e stasera dovrà guardarsi le spalle dal possibile ritorno della Fiorentina.
Francesco Auricchio