Getta acqua sul fuoco Pagliaro della Olympique Sinope, dopo gli eventi della 12^ giornata che ha portato alla sospensione della gara tra i locali del Lausdomini e la sua squadra: “Siamo stati accolti con grande ospitalità, come accade con tanti altri amici che affrontiamo. Le chiacchiere pre gara, il caffè, poi è naturale che in campo ognuno voglia dire la sua. Ma la gara era avvincente quanto tranquilla, quanto accaduto ha lasciato tutti basiti. Di certo era una persona del posto, un uomo anziano dal quale nessuno si sarebbe aspettato tale gesto. Non so quali provvedimenti prenderà il Giudice sportivo, ma sottolineo che l’ambiente era tranquillo, solo un gesto sconsiderato e imprevedibile”.
Sconfortato ma pronto a rialzarsi insieme alla squadra è il tecnico del Lausdomini, Luciano Miele ha infatti postato: “Io, la mia società e i miei giocatori siamo a pezzi da ieri pomeriggio. Il gesto ingiustificato e ingiustificabile di un malato di mente ricadrà sul nostro lavoro e sulla nostra passione. La cosa più brutta è non poter prevedere niente. Vincevamo una partita senza nessuna problematica tra le squadre in campo. Ora tanti sciacalli sono già all’opera ma chi mi conosce sa che questa non è che la verità. Chi mi conosce sa anche un altra cosa…sarà più difficile a partire da marted√¨ ma non mollo un cm. Buona domenica
Succede che per dare sfogo ad una passione ci metti anima e corpo, unita a tempo e denaro, cos√¨ al sabato ti ritrovi con un avversario davanti, che non è un nemico, ma solo uno come te da superare. E’ la lotta che si ripropone gara dopo gara, in ogni campionato, dilettantistico o professionistico che sia. Niente clave o spade, in campo scendi solo con l’intento di fare meglio di chi ti è di fronte.
Lo sport è divertimento, inutile richiamare l’etimologia della parola stessa, un incontro è confronto e non scontro. Cos√¨ è, cos√¨ deve essere, sempre! Arrivano le occasioni sbagliate, gli infortuni, le ingiustizie “divine”, gli errori arbitrali, anche quelli fanno parte del gioco. Ma se c’è una cosa che non fa mai parte di un gioco, quella è la violenza! Il sopruso non dovrebbe mai essere presente, n√© in ambito sportivo n√© in tutte le sfaccettature della vita.
Succede cos√¨ che mentre stai affrontando il match settimanale, in vantaggio sull’avversario, l’arbitro prende una svista, un tocco di mano sulla linea che ti nega la terza segnatura. L’avversario riparte e segna invece il 2-1, gli animi si accendono, le proteste vibrano, ma nulla più. Fa parte del gioco.
Succede poi che una persona presente a bordo campo, un settantenne diviso dal parquet da una ringhiera e lontano pochi centimetri , sferri improvvisamente un pugno al Direttore di Gara. Un ragazzo, che potrebbe essergli figlio, reo di non aver visto il fallo nell’azione precedente.
Succede infine che il direttore di gara non intenda proseguire, l’offesa è troppa, il dolore non è tanto nel corpo quanto nell’animo. “Anch’io sono venuto qui per fare sport, per divertirmi, perchè tutto questo?”. Magari è proprio quello che avrà pensato prima di sospendere definitivamente la gara.
Per colpa di chi accade tutto ciò? Si può pensare mai di dover identificare ogni presente ad un evento sportivo, il cui ingresso è aperto a tutti. Intanto il Lausdomini si prepara al giudizio, facile pensare ad una sconfitta a tavolino, la beffa sarebbe anche avere ulteriori sanzioni. Questo è successo, questo è quello che non dovrebbe accadere mai!