Juve Stabia. Niente più “requiem”, è tempo di un’altra musica

Alleggerire la difesa, irrobustire il centrocampo, ridare vitalità all’attacco: questo l’intento del tecnico Pea della Juve Stabia. Idea che non trova subito concretezza nella prima uscita del tecnico lodigiano alla guida dei gialloblu, ma di certo non è su questa ennesima sconfitta che bisogna puntare il dito.

Già nella conferenza stampa del dopo gara di Latina, mister Pea aveva ribadito: L’obiettivo è di essere in lotta salvezza fino all’ultima gara”. Una sorta di meglio tardi che mai, ma il tardi è divenuto ormai tardissimo per le vespe, che non riescono a racimolare punti in questo campionato di serie B. La gara di ieri non è tutta da buttare, a parte le prove di alcuni già in dubbio nell’era Braglia, su tutti il trio Scozzarella-Vitale-Jidayi. Partiamo da Scozzarella, che è sembrato ancora una volta sottotono, nei secondi finali è uscito per infortunio, da valutare le condizioni; passiamo a Vitale, il quale ha centrato anche un legno su calcio di punizione, ma è l’unica nota di rilievo in una gara anonima; chiudiamo con Jidayi, a sua discolpa l’aver stretto i denti fino alla sostituzione dopo un colpo preso ad inizio gara, ma la rete che si divora è una nota blu sulla sua prestazione. Da loro il tecnico e il pubblico stabiese si aspetta ben altro, inoltre si tratta di atleti che hanno nelle corde un repertorio ben diverso dalle note malandate strimpellate al Domenico Francioni.

La musica deve assolutamente cambiare, il nuovo direttore d’orchestra delle vespe ha dettato i tempi e i modi, lo spartito da recitare è ancora lungo, sabato si recita col Bari, il popolo gialloblu è stanco di ascoltare questo requiem, c’è da suonare la marcia trionfale per sperare ancora nella permanenza in serie B.