Forza & Coraggio. Esodo giallorosso, Andres: “Queste le motivazioni”

In casa Forza & Coraggio sembra di essere di fronte a un vero e proprio esodo. Dopo l’addio di Piergiuseppe Saginario annunciato anche dalle colonne del “Sannio Quotidiano” sembra che i giallorossi abbiano perso diversi pezzi.

Mario Andres, il direttore generale Massimo Taddeo, Marco Biancardi, Gennaro Fragiello. Addii che fanno male alla squadra, anche perchè arrivati a cinque giornate dal termine del campionato. Ma soprattutto all’indomani della sconfitta nella finale di Coppa Campania Promozione contro il Sant’Anastasia.

Ad oggi la Forza & Coraggio è al quarto posto in campionato, nel girone C di Promozione a 48 punti, due dalla terza posizione e dieci dalla seconda. Davanti un Apice rullo compressore a quota 74 e detentore del titolo di girone e soprattutto della promozione in Eccellenza.

Dopo 22 anni di carriera questo è il primo anno in cui mi faccio da parte prima di finire il campionato. E’ un rammarico perchè io gioco a calcio non solo per portare avanti la mia famiglia, ma anche per passione. Per me questa situazione è una sconfitta. Mi porta rammarico e lo devo al signor Gennaro Viglione”. Con queste parole Mario Andres, centrocampista della Forza & Coraggio spiega i dettagli dell’esodo.

“Voglio spiegare tutti i problemi che si sono stati in questa annata. Abbiamo cominciato ad avere problemi con Viglione sin da ottobre. Magari vincevamo una partita 1-0, ma per lui avremmo dovuto vincerla 3-0; pareggiavamo, ma avremmo dovuto vincerla. Perdevamo, ma avremmo dovuto pareggiare. Insomma non gli andava mai bene niente, sempre malumori, sempre lamentele. 

“Siamo arrivati a novembre, con il tecnico messo in discussione diverse volte, si è aperto il mercato. In quell’occasione c’è stato il nostro primo errore. Nostro inteso della squadra, in particolare del gruppo di Napoli. In quell’occasione saremmo dovuti scappare da Benevento. La parola giusta è proprio questa, scappare. Era un ambiente brutto. Ci siamo fatti fregare. Anche se non è giusto questo termine. Siamo rimasti per Massimo Taddeo, unico vero uomo di calcio in quella dirigenza. 

Davanti a tutti il presidente ci aveva dato la parola che non ci avrebbe fatto mancare niente, in qualsiasi modo fossero andate le cose. Ma questo è stato un grandissimo errore da parte nostra, perchè saremmo dovuti andare via. Una volta chiuso il mercato siamo andati abbastanza bene, e Viglione non si è potuto lamentare, almeno non lo faceva davanti a noi, ma magari alle nostre spalle.

Una volta arrivato qualche calo, però, son ricominciate le polemiche, le lamentele e i malumori. Ogni lunedì, in caso di sconfitta, ci dovevamo fermare negli spogliatoi e parlare. Non ci allenavamo, ma dovevo discutere, quindi pensavamo a tutto tranne che a giocare la domenica. In qualche occasione i rimborsi sono arrivati per qualche calciatore in ritardo e questi non volevano giocare. Credo che queste situazioni è ovvio che sul campo non si andasse bene. Siamo arrivati alla finale di Solofra con le pile completamente scariche. 

E faccio i miei complimenti al Sant’Anastasia e i miei auguri, perchè la Forza & Coraggio non meritava di vincere quella partita. Non meritava di vincere la coppa, perchè Viglione non merita di vincere nessun trofeo. Dopo la Coppa io, il mister ed altri calciatori abbiamo deciso di fare un passo indietro e di lasciare. 

Il nostro secondo errore è stato di scendere in campo e giocare la finale. Non saremmo dovuti scendere in campo, perchè così Viglione ci avrebbe messo la faccia e avrebbe spiegato a tutti perchè di quella scelta della squadra. Alla fine sono andato via rinunciando all’ultimo rimborso, ma onestamente preferisco stare a casa in serenità e non giocare stando nervoso e non divertendoti. Questa è la verità”.

NB
La redazione resta a disposizione del presidente Viglione, nel caso voglia esercitare il diritto di replica.