Numeri esorbitanti quelli che riguardano il calcio giovanile che si ferma dopo il nuovo DPCM. Continuano a giocano i ragazzi delle competizioni regionali e del settore giovanile più alto, come Juniores, Giovanissimi e Allievi, ma si fermano tutte le altre attività che comprendono tornei e competizioni a livello provinciale.
Sono 28mila i ragazzi che sono obbligati a fermarsi, dopo le nuove disposizioni anticovid-19. Sono questi i numeri che ha raccolto “La Repubblica” andando a precisare; 21mila dai 5 ai 13 anni, altri 7mila dai 13 ai 17. Numeri importanti che fanno mugugnare il presidente della LND Cosimo Sibilia, ma anche il numero uno del Comitato Regionale Campania Carmine Zigarelli. Una filiera di scuole calcio e di società costrette non a fermarsi, ma certamente a limitare le proprie attività.
Allenamenti individuali, distanziamento sociale, niente partitelle in famiglia. “Meglio che siano nelle scuole calcio, che in strada” – è il coro unanime dei due vertici delle istituzionali che si affiancano a tutti gli interessati e non solo. Insomma una vera e propria presa di posizione da parte sia di Zigarelli che di Sibilia, entrambi conoscitori del valore educativo-sociale dello sport nella Campania.