Futsal…ero. La Disciplina sul banco degli imputati, Alagna: “Occasione persa, ora è tardi”

Futsalero è il giocatore di futsal, nato dalla contrazione del portoghese futbol sala cioè calcio da sala, il nostrano calcio a 5, assolutamente da non confondere con il calcetto. Futsal‚Ķero! è la rubrica di Sport Campania dedicata alla Disciplina, ogni settimana incontreremo un nome che per questo sport ha profuso tempo e passione, ecco la storia di oggi.

Napoletano verace classe ‘1968, comincia giovanissimo nel futsal, quando nell’86/87 esordisce con l’AP Puteoli, l’anno successivo trionfa in campionato con il Savim Athena; nel 90/91 con la maglia del Playoff Puteoli. Poi il passaggio al Napoli calcio a 5 in serie B guidato dal compianto avvocato Roberto Filotico, dopo vari anni insieme si cambia ed ecco la chiamata del Gabbiano C5. Una nuova avventura nasce lontano da casa, si va nella capitale dove disputa due stagioni con la Roma 90, nuovo trasferimento in Campania allo Sporting Club Ercole di Caserta. Nel 1997/98 si inizia a Bellona per migrare a stagione in corso al Vesuvio dove vince il campionato di serie B, il 98/99 è l’anno del ritorno trionfale a Bellona dove primeggia in A2, chiudendo i ricordi nel rettangolo di gioco nuovamente al Vesevo in serie C1. Si passa fuori dagli schemi, con l’esordio da direttore sportivo a Bellona con mister Mazzarra, due anni con il Napoli Calcio a Cinque che viene promosso in serie A1, poi ancora al Vesevo in nuova veste dove conquista nuovamente la massima serie. La redazione di Sport Campania ha intervistato per voi Francesco “Ciccio” Alagna, prima centrale in difesa e poi dirigente che è stato testimone dei primi anni del calcio a cinque, oggi esclusivamente dedito al proprio lavoro di legale.

Fuori dai giochi da un po’, il suo parere sulla crisi generale del calcio a 5?
Nel futsal sono stati commessi tutti gli errori possibili, ma il più grave è stato di rimanere nell’alveo della Lega Nazionale Dilettanti. Probabilmente una Lega autonoma avrebbe garantito maggiore visibilità. Ma c’è anche da dire che è mancata una programmazione seria, negli anni abbiamo assistito a diverse meteore, forse troppe, che si sono affacciate a questo mondo, mirando esclusivamente ad un’attimo di notorietà. Tanti proclami, tante parole ed in alcune circostanze hanno lasciato anche tanti debiti. Oggi è ijnnegabile che la crisi economica abbia colpito in maniera indistinta tutti gli sport cosiddetti minori, in primis basket e pallavolo”.

Un appuntamento galante o una finalissima di futsal, quale sceglierebbe?
Ma non scherziamo… Non rinunciavo agli appuntamenti galanti nemmeno quando giocavo”.

Tanti personaggi, come presidenti/direttori/dirigenti si intromettono nella sfera tecnica, chi comanda davvero la squadra?
“Sono convinto che per vincere un campionato occorre una società forte, capace di dettare regole precise e in grado di farle rispettare. Bisogna affidarsi ad un ottimo allenatore che sia in sintonia con la società, al quale consegnare una rosa fatta di giocatori validi. Se viene a mancare uno solo di questi fattori non si va troppo lontani. Per rispondere alla domanda nello specifico, chi pensa di poter vincere da solo è in errore e solo attraverso una programmazione seria si possono raggiungere gli obiettivi prefissati“.

Social network, clinic, lezioni online, ma il futsal si impara davvero davanti ad uno schermo?
“Come tutti gli strumenti vanno usati con la giusta moderazione. Sicuramente possono dare una grossa mano specialmente per gli esercizi, ma senza una conoscenza diretta ed uno studio costante si rischia di essere incompleti.”

Alla luce delle sue esperienze, cosa manca al futsal per divenire davvero uno Sport protagonista?
Purtroppo sono abbastanza pessimista e ritengo che il Calcio a 5 ha perso il giusto treno qualche anno fa. Oggi la vittoria degli Europei è passata sotto silenzio generale ed il campionato di serie A1 a dieci squadre e senza praticamente retrocessioni è ridicolo. Praticamente nessuno vuole fare più la massima serie, soprattutto perch√© i costi sono davvero troppo elevati.

La stagione da incorniciare e quella da dimenticare nei tanti anni trascorsi?
Direi che tutte le promozioni sono state bellissime, ma quelle ottenute con il Napoli e con il Vesevo agli ultimi secondi hanno avuto un sapore speciale. Ma il calcio a cinque è uno sport assurdo e la delusione più grande l’ho provata da giocatore, quando sempre all’ultimo secondo con il Vesevo perdemmo la promozione in A1 a Cagliari”.

Paolo Addeo