Serie D. Girone I: Vibonese, incubo senza fine, respinto il ricorso

Sembra non volersi proprio chiudere il caos annuale che coinvolge la Serie D e la Serie C. In particolare stiamo parlando della Vibonese e del caos della ammissione-non ammissione nella terza serie professionistica.

Nella giornata di oggi il TAR ha emesso la sentenza, rigettando il ricorso presentato dalla società calabrese. La motivazione si va ritrovare nell’ordinanza dello stesso: “Visto il decreto cautelare n. 5005/2017 con cui è stata respinta la domanda cautelare ex art. 56 del c.p.a.

Considerato che i presupposti richiesti dall’art. 55 del c.p.a., ad un esame proprio della sede cautelare, non appaiono sussistenti sia in relazione al fumus boni iuris, sia in relazione al periculum in mora;

ritenuto che, con riguardo a tale ultimo requisito, il danno prospettato da parte ricorrente appare recessivo rispetto all’interesse della Federazione e della Lega Pro all’ordinato svolgimento di due campionati, ormai iniziati, essendo state svolte, per entrambi, 5 giornate di calendario;

ritenuto, pertanto, di dover respingere la domanda cautelare.”. Cos√¨ viene riportato direttamente in un comunicato diramato dal club rossoblu. Non è, però, arrivata ancora la fine. Secondo quanto riportato dai colleghi di masport.it, infatti, il presidente della Vibonese, Giuseppe Caffo, avrebbe annunziato un ulteriore ricorso arrivando, cos√¨ al Consiglio di Stato. La motivazione è che a detta dei legali del club, ci sarebbe un vizio di forma nella sentenza emanata dal TAR. Riportiamo la dichiarazione di Caffo: “Il nostro avvocato ha rilevato un vizio di forma nella sentenza, il ricorso è stato respinto sulla base di un articolo che non ha a che fare con la nostra richiesta per quanto ho potuto apprendere. Valuteremo bene la situazione e domani presenteremo ricorso al Consiglio di Stato

Cristina Mariano