Da alcune giornate è arrivata la sentenza per la Sampdoria, che è matematicamente retrocesse in Serie B, con l’ultimo posto in classifica. Una discesa in cadetteria che non avveniva dalla stagione 2010/2011, quando i blucerchiati alleanti prima da Domenico Di Carlo e poi da Alberto Cavasin retrocedevano chiudendo al 18esimo posto con 36 punti, in una stagione iniziata con i play off della Champions League e successivamente i gironi dell’Europa League.
Uno degli uomini simbolo del club ligure non può non essere Fabio Quagliarella, che per otto anni ha difeso i colori della Doria a suon di goal, trascinandola alla salvezza senza particolari affanni. Una bandiera. Dal 2016 ad oggi 105 le reti messe a segno con i blucerchiati in 289. In questa stagione, complice problemi fisici e una carta d’identità che dice ormai 40 nella casella età. Quagliarella, però, ha sempre dato tutto per questa squadra, come anche nella gara di ieri, fornendo l’assist per la rete di Zanoli e raccogliendo l’omaggio della Gradinata Sud al momento della sostituzione, con cori e applausi.
Ora il ritorno in B. Ma da quando il capitano della Sampdoria non vedeva la serie B? Era dal lontano 2005, quando l’attaccante stabiese chiudeva la stagione tra le fila del Torino, per poi passare in A con la ripescata Ascoli. Da allora solo massima serie per Quagliarella, che si è fatto strada stagione dopo stagione, confermandosi tra i migliori attaccanti italiani di questa epoca.
Mancano ancora tre giornate alla fine dei giochi, ma non si sa ancora quale sarà il futuro di Quagliarella. Ritiro o provare a riportare in A la Doria? Il club prima dovrà risolvere i problemi economici che potrebbero portare anche al fallimento, poi si vedrà. Nel frattempo, Fabio attende.