Il titolo è eloquente. Il calcio a 5 è uno sport come gli altri e come tale ci si dovrebbe limitare, vincenti o perdenti, a stringere la mano ad avversari ed arbitri, a tornare a casa, e a fare una disamina delle partite sempre e comunque obiettiva. Oggi questo è molto difficile, ma nonostante tutto sarà cos√¨. Gli addetti ai lavori sanno bene come la nostra società si distingua anche e soprattutto quando c’è da criticare i propri comportamenti sbagliati o le prestazioni incolore, non ultima quella di sabato contro il Parete. Anche questa volta ci si limiterà a raccontare i fatti, e si lascerà agli altri ogni commento; chi ha assistito alla partita si è già fatto un’idea, l’unica possibile. Si dirà allora che oggi alla Caivanese mancano due rigori netti, che dopo un arbitraggio completamente ostile, al limite della malafede, con due errori tecnici evidenti, si è raggiunto l’apice quando all’epilogo sono stati concessi due minuti di recupero con il pareggio subito al quarto, si racconterà dello stile di cui la società Pomigliano si vanta, soprattutto in alcuni suoi dirigenti e calciatori. Ma procediamo con ordine. La Caivanese era chiamata al riscatto dopo una bruttissima prova casalinga contro il Parete. L’avversario di turno, il Pomigliano, è una neo promossa che nutre le stesse ambizioni dei gialloverdi, ovvero ben figurare e ottenere una salvezza tranquilla. Pronti via e dopo trenta secondi Alessio è palesemente sgambettato in area sotto gli occhi dell’arbitro, l’unico a non vedere. Capovolgimento di fronte e punizione dal limite per il Pomigliano dopo che Parlato, in maniera più che presunta viola la regola dei quattro secondi per il rilancio. E queste sono solo le premesse, i primi due indizi che arriveranno a fare una prova, che sono solo l’inizio di una giornata orrenda per i due direttori di gara. Minuto numero 4 e vantaggio Pomigliano; marcatore Miranda che complice una disattenzione in disimpegno fredda Parlato. La Caivanese reagisce e inizia a bersagliare Grande che però si difende benissimo sventando ogni minaccia. Minuto numero 19 e raddoppio Pomigliano; Somaripa perde il suo avversario che tira verso la porta, Parlato respinge corto e Chierchia segna il più facile dei goal in tap-in. Sembra di assistere all’ennesima giornata funesta dei gialloverdi. Al contrario oggi si può dire che il campionato della Caivanese è iniziato. Tra il minuto 23 e il minuto 27, è un dominio che porta al sorpasso; prima Somaripa devia in rete una splendida conclusione al volo di Paolillo, poi ancora Somaripa è lesto a sfruttare un feroce pressing di squadra con errore palese in disimpegno del Pomigliano, infine Alessio segna da posizione impossibile per il momentaneo 2-3. Il Pomigliano è sotto shock, una lezione di calcio a 5 da parte della Caivanese che si conclude con la fine della prima frazione in assoluto controllo. In mezzo da non trascurare una netta parata di un giocatore del Pomigliano, che per chiunque sarebbe stata rigore sacrosanto; per il duo arbitrale anche i calcettisti del Pomigliano, oltre al portiere, possono parare. Si evidenzia un unico minuto di recupero, particolare che sarà importante ai fini del resoconto finale; minuto di recupero figlio di un timeout e di una perdita di tempo di circa due minuti necessaria per recuperare un pallone uscito fuori dal palazzetto dopo una conclusione di Somaripa. La ripresa inizia come il finale della prima frazione, con la Caivanese che domina in possesso e gioco, e il Pomigliano inerme che quasi mai crea azioni degne di nota; l’unico a creare scompiglio è Cozzone che però non trova mai il varco giusto. Minuto 16 e ancora Somaripa da calcio piazzato segna il 2-4 dopo l’ennesimo fallo gratuito subito. A questo punto della gara la matematica direbbe che il Pomigliano ha già commesso quattro falli visto che ha subito in gioco 3 ammonizioni e ha commesso un fallo gratuito, la Caivanese ne ha tre. Fallo ospite e gli arbitri comunicano il quinto fallo, fallo locale e gli arbitri indicano il quarto fallo; c’è in modo palese qualcosa che non va. Ma gli orrori veri non sono finiti, il repertorio a disposizione è ancora più ampio. Il Pomigliano commette il quinto fallo, gli arbitri assegnano due minuti di recupero, il giusto visto che non c’è stata la minima perdita di tempo e che c’è stato un unico timeout. In mezzo il sesto fallo del Pomigliano, quando cioè i calciatori locali iniziano la loro gara di tuffi olimpionici; non viene concesso il tiro libero, chiaro errore tecnico. Minuto 31 e Cozzone trova il goal del 3-4 che rianima un Pomigliano che non sa più cosa inventare per non uscire sconfitto dal match. Minuto 32, partita già finita, ed in seguito ad un carpiato, Avallone, forse il più titolato in campo, si becca il secondo giallo; non contento, durante l’uscita, si macchia di frasi irripetibili e di una palese spinta su Antonucci, sotto gli occhi del duo arbitrale. Sconcerto generale nell’apprendere che per la seconda volta non viene concesso il tiro libero; secondo errore tecnico. Minuto 33’15, ben oltre il recupero concesso, e il Parlato pomiglianese trova sui suoi piedi un pallone inaspettato per il goal del definitivo 4-4. Palla al centro, arbitri soddisfatti per aver deciso e scritto a proprio piacimento il risultato finale, e con due minuti di ritardo, arriva il fischio finale. Finale ovviamente tesissimo con Antonucci che, nervosissimo, cerca Avallone per un acceso confronto, i dirigenti caivanesi che invitando i propri tesserati, già impeccabili nonostante i torti subiti, a rientrare negli spogliatoi, chiedono spiegazioni agli arbitri sulle continue e ripetute sviste a proprio sfavore, e i dirigenti pomiglianesi che, con un comportamento a metà tra chi sa che ha praticamente rubato un punto e chi non conosce il significato delle parole fairplay e obiettività, inveiscono contro i direttori di gara per non si sa quale motivo e iniziano una caccia all’uomo contro alcuni tesserati ospiti. Un pareggio dunque che smuove la classifica dei caivanesi. Tanto amaro in bocca e forte delusione per chi, nonostante qualche errore commesso, è consapevole di aver dominato il match e di averlo controllato nonostante la doppia inferiorità numerica. Non si vuole urlare alla malafede arbitrale, ma quella di oggi ha tutti gli ingredienti per essere una partita considerata anomala per il modo in cui è stata diretta. La nota positiva è che la Caivanese è viva e può dire la sua; continuando su questa strada arriveranno anche le meritate soddisfazioni, soprattutto se le future partite si giocheranno in parità numerica cos√¨ come dovrebbe essere.
A fine gara il commento del D.S. Costantino:- Abbiamo pareggiato una partita gia’ vinta ampiamente e meritatamente. L’Arbitraggio di oggi non solo ha palesemente influito sul risultato finale ma e’stato la causa principale del marasma finale che noi della Real Caivanese Futsal condanniamo in maniera ferma da ambedue le parti in gioco. Un probabile e semplice chiarimento tra due calcettisti di lungo corso si e’ trasformato in un ignobile bagarre nella quale sono esplosi vecchi rancori legati alle passate stagioni che nulla avevano a vedere con la ns. Societa, ma nel passato personale dei tecnici in campo. Certo duole vedere persone che dovrebbero insegnare Futsal e Fair play trasformarsi in giustizieri dando schiaffi alle spalle dei calcettisti. Comunque un plauso ai miei per l’ottima partita disputata oggi fino al 63′, ed una grande tirata d’orecchie per l’ingenuità, seppur a tempo abbondantemente scaduto che ha causato il pareggio Finale.