Rinviare l’Europeo, che sarebbe dovuto iniziare il 12 giugno a Roma per poi concludere il 12 luglio a Wembley, è stata una decisione più che saggia presa da parte della UEFA, visto anche lo stato di emergenza in cui incombe l’intero globo terrestre a causa dell’epidemia Coronavirus. Infatti, così come annunciato giorni fa, l’ambito torneo avrà origine nell’estate 2021, con l’11 giugno come data d’inizio e l’11 luglio come fine. Questa scelta permetterà, condizioni sanitarie permettendo, alle Leghe di sfruttare i mesi di giugno/luglio per portare al termine i rispettivi campionati. Tuttavia, questo ha comportato diversi disagi, ma non insanabili.
Per il rinvio di Euro 2020, di fatto, la UEFA ha chiesto esplicitamente alle Federazioni oltre 300 milioni di euro. Vista l’emergenza e le condizioni imposte dalla UEFA, la Lega di Serie A sarebbe già pronta a chiedere ai calciatori di decurtarsi parte del proprio ingaggio. Proprio a tal proposito, nella giornata di ieri, si è espresso il presidente della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni di ‘Radio 24’: “In questo momento di emergenza non è un tabù. Credo che ci dobbiamo mettere tutti attorno a un tavolo. La crisi e l’emergenza valgono per tutti e anche il nostro mondo deve avere la capacità di essere unito. Siamo chiamati a un gesto di grande responsabilità dando contenuto a quel contenitore chiamato solidarietà”.
Infatti, secondo quanto raccolto dal quotidiano ‘Il Mattino’, l’italia punta a risparmiare 260 milioni per la Serie A. Lo scopo dei club, che hanno già tornato una bozza d’intesa in Lega, è quella di chiedere ai propri tesserati una riduzione dello stipendio che oscilla tra il 15% e il 30%, a seconda dei rispettivi ingaggi (il 30% per gli stipendi lordi superiori al 1,5 milioni). In questo caso proprio il Napoli del patron Aurelio De Laurentiis risparmierebbe circa 28 milioni di euro.
Nunzio Marrazzo