Premio Bearzot. Spalletti: “Qui capisci che devi gestire certe pressioni”

Nella sala dei Baroni all’interno del Maschio Angioino si è tenuto il Premio Bearzot 2023, giunto ormai alla 12esima edizione. Presenti il sindaco di Napoli Manfredi, Eraldo Pecci, Sebino Nela, Giovanni Malagò, Giancarlo Abete e la figlia del compianto mister Enzo Bearzot. Non solo, all’evento anche il patron degli azzurri Aurelio De Laurentiis e il premiato tecnico Luciano Spalletti.

Sul palco, uno dopo l’altro sfilano via gli invitati alla kermesse, prima di arrivare al momento focale della mattinata, quello della premiazione.

Prima spazio a De Laurentiis:

“Siamo partiti dal basso, volevo collegare cinema e calcio. Mi presentai qui con un assegno, Ferlaino quasi mi denunciava. Poi non sapevo che il Napoli era fallito, poi vidi Gaucci che diceva che voleva comprare il Napoli per 5 milioni. Mio figlio Luigi mi disse che mi stavo incasinando in una cosa che non conoscevo. Gli risposi che volevo provare. Così è nata quest’avventura che dura da 18 anni. Mia moglie è diventata tifosa, non si può guardare la partita con lei, io ho un approccio più inglese.

Comunque, complimenti a Spalletti, che è stata una felice intuizione. Ho dovuto fare depistaggio, lo andai a trovare in uno dei grattacieli del Bosco Verticale. Non lo riconobbi, inizialmente pensavo fosse un tifoso che mi volesse menare. Poi ci siamo rincontrati. Poteva venire prima, al perché Gattuso non stava proprio bene, gli strappai un si per giugno. Non ho voluto “segare” il precedente allenatore, forse sarei entrato prima in Champions.  Prima di Luciano ho fatto diversi incontri, anche con quello che adesso è alla Juve, ci siamo visti quattro volte. Spalletti resta a Napoli? Si, resta qui”.

L’arbitro Maresca, che riceve il premio Farina per il collega Doveri:

“Sono felice di ricevere questo premio, soprattuto riceverlo nella mia città, questo è motivo di orgoglio. Noi depotenziati dal VAR? Non credo che la nostra figura sia stata ridimensionata, siamo contenti di poter utilizzare la tecnologia e non la viviamo come un perdere poteri in campo. Gioco effettivo? Uno degli obiettivi del calcio, sono tanti gli strumenti per aumentare il tempo effettivo. Credo sia un cambiamento culturale di tutto il sistema calcio. Stiamo lavorando e analizziamo, cronometrando le sospensioni e riprese di gioco, siamo molto sensibili a queste situazioni”.

Premio alla carriera per Nicola Pietrangeli:

“Pensavo di avere il premio per la mia carriera da calciatore. – dice scherzando – Questo Napoli mi sembra non solo forte, ma che si diverte e con questi giocatori è divertente. Non lo dico per fare sviolinate”.

Dulcis in fundo, Luciano Spalletti: 

“Difficoltà ne ho avute, per lo scetticismo iniziale. Si veniva da un periodo non proprio esaltante, dove mancavano i risultati. Adesso quelli ci sono, ma possono essere il peggior nemico, perché possono appagare. I ragazzi, però, sono fatto di una pasta diversa. Non vediamo l’ora di andarci a confrontare in Champions, cose che non mi sono mai capitate.

Il tempo passa e certe cose non tornano più. Come stanno i ragazzi? Fisicamente stiamo bene, ho uno staff grande. C’è da capire che non ci dobbiamo portare il passato in queste partite, che non va riproposto nelle partite.  Come mi spiego l’inizio convincente di Kvara e Kim? Questo era uno dei dubbi anche del presidente, prima di prenderli, ma adesso i confini del calcio sono più sottili.  Quando vieni qui capisci che diventa forzata reggere certe pressioni, viviamo di calcio e te ne accorgi, basta fare due passi in città.”.