Nuova settimana e nuovo appuntamento con Now SportCampania, questa volta ospiti Stefano Costantino centrocampista del Sorrento (LEGGI QUI), e Gianmarco Tedesco attaccante della Gelbison. Ecco i pensieri del Puma Tedesco.
“Siamo ormai due mesi che stiamo cercando di adattarci a queste regole imposte. Ci siamo allenati per il primo mesette, personalmente poi un po’ di meno, facciamo quello che si può. La stagione ormai è terminata, il 20 uscirà il decreto quindi iniziamo a pensare alla prossima stagione. Sperando che non ci siano altri intoppi”. – Diretto il pesniero di Tedesco, che poi prosegue – “Il desiderio era quello di ricominciare, ma la salute prima di tutto. Capisco le società che hanno forzato alla chiusura della stagione, perchè era difficile da attuare il protocollo. Noi siamo stati colpiti, il “Cura Italia” non è arrivato a tutti. Le società stanno facendo di tutto per aiutarci, ma la chiusura fa molto male”. – Un pensiero su Squillante – “L’ho sentito l’altro ieri. Mi sono trovato bene quasi tutti gli anni, possono esserci degli screzi, ma servono per rafforzare un rapporto. Una persona molto genuina che sa tenere rapporti con i calciatori, sa tenere lo spogliatoio. Quando ad ottobre arrivò alla Gelbison, già ad ottobre mi chiese se volevo trasferirmi. Non ci ho pensato due volte, mi sono avvicinato anche a casa”.
Avvio di stagione al San Tommaso, poi il cambio maglia a dicembre – “Via da San Tommaso per scelta personale. Dopo una stagione negativa col Savoia, ho deciso di mettermi in gioco e penso di aver dimostrato che non sono finito, come diceva qualcuno. Li ho fatto bene, poi sono andato alla Gelbison, che ha fatto un grosso sacrificio non solo per ma anche per gli altri ragazzi che sono arrivati. Società e mister hanno fatto un grande lavoro”. – Parentesi opaca nella propria città – “Era il mio sogno giocare nel Savoia perchè sono di Torre Annunziata. Forse proprio la troppa voglia mi ha giocato contro e non è andata propio bene. Potevo andar via a dicembre, ma la società non era intenzionata a lasciarmi andare”. – Mentre sugli allenatori che hanno inciso sulla carriera – “Sono stato con Erra, poi con Cari a Rimini che mi ha dato tanto. Ho conosciuto Squillante, che mi ha fatto crescere anche sotto il profilo umano”. – Uno sguardo al futuro, ma il Puma sa già cosa vuole – “Sono un calciatore della Gelbison e spero di restare qui anche l’anno prossimo. Il presidente Puglisi è una delle poche persone vere e corrette. I presidenti, oltre i giocatori, vanno tutelati in queste categorie”.
Mignano Savoia o altrove? – “Mignano non può fare a meno di Mazzamauro e Mazzamauro non può fare a meno di Mignano. Sono legati calcisticamente, hanno vinto un campionato di Eccellenza, salvandosi l’anno dopo. Sono arrivati in finale play off ad Ercolano, poi col Savoia prima hanno fatto i play off e quest’anno, se non c’era il Palermo, avrebbero vinto il campionato. Mignano lavora bene ed è bravo a scovare under pronti e importanti per la categoria”. – Palermo e Savoia, la differenza secondo Tedesco – “Abbiamo affrontato Savoia e Palermo nelle prime due giorante. Non è stata una partita semplice perchè eravamo agli inizi della stagione. Li ho visti molto organizzati, forse meritavano qualcosa in più. Poi col Palermo, posso dire che la loro forse è anche il Barbera. Tra le due mi ha impressionato più il Savoia, probabilmente ci sia aspettava qualcosa in più dagli attaccanti. Se non erro Scalzone ha fatto molto bene, ma è arrivato a stagione in corsa. Due squadre che si eguagliavano”. – Pregi e difetti di Squillante – “Il mister è troppo schietto con i calciatori. Forse su questo può migliorare, magari si può trovare con qualcuno che non lo conosce e la cosa potrebbe non piacere”. – Riforma proposta da Caiata – “Serve solo a tutelare le società e non i calciatori. Bisgon far iscrivere solo le società serie.
RIVIVI TUTTA LA DIRETTA