NBA: In-season tournement, il folle inizio della competizione

nbaDurante la notte abbiamo assistito alle prime sette partite del nuovissimo torneo introdotto quest’anno dalla NBA, l’IN-SEASON TOURNAMENT, nelle quali non sono mancati i colpi di scena. Match equilibrati ad altissima intensità, prestazioni egregie e finali al cardiopalma hanno reso il debutto della competizione a dir poco spettacolare.
nbaInoltre l’aggiunta dei nuovi campi personalizzati, che hanno ripreso lo stile delle divise “city edition” delle trenta squadre , ha reso il tutto ancora più scenico e bello da vedere. Molto interessante il particolare del trofeo a centrocampo che ricorda moltissimo quando dal 2005 al 2009, in occasione delle NBA FINALS, venne raffigurato sul parquet di gioco il “Larry O’Brien Trophy” proprio in quel punto insieme al logo della squadra di casa.

nbaSconfitta sorprendente per i Cleveland Cavaliers 121-116 sul campo degli Indiana Pacers. Straordinario Donovan Mitchell da 38 punti e 9 assist, che però non riesce a impedire l’avanzata avversaria. Dall’altra parte bene Turner, che mette a referto 27 e 9 assist con 4/5 da 3, e Haliburton che chiude con una doppia doppia. Inizio in salita per i Cavs che, dopo aver quasi completato la rimonta con un parziale di 34-18 nel terzo quarto, non riescono a sfruttare la palla del pareggio capitatagli a sedici secondi dal termine.

Sicuramente la franchigia dell’Ohio dovrà apportare svariate modifiche tattiche per invertire la rotta di questo inizio di stagione. Discorso inverso per i Pacers, che sono partiti meglio di quanto si aspettasse, ma devono cercare il modo di dare continuità ai risultati. In ogni caso i frutti del lavoro di Rick Carlisle iniziano a intravedersi.

nbaAltra partita tiratissima quella tra i Milwaukee Bucks e i New York Knicks, terminata con il punteggio di 110-105 in favore dei padroni di casa. Partita monstre di Jalen Brunson che ne mette 45 e per poco non trascina i suoi al successo. La decide un gioco da tre punti di Lillard su assist di Middleton nel finale di gara, arrivando in totale a quota 30 punti con una percentuale realizzativa da tre del 57,1%.

Ci vorrà ancora del tempo per vedere la vera quadra che raggiungeranno questi nuovi Bucks, ma per il momento Dame Time sembra sentirsi totalmente a suo agio nei meccanismi del suo nuovo team. Inizio complicato, invece, per i newyorkesi, che però restano una squadra interessante e, con qualche aggiustamento, possono continuare a sorprendere come nell’annata 2022-23.

nbaVittoria senza troppi problemi per i Miami Heat in casa contro i Washington Wizards 121-114, arrivando anche a 20 punti di vantaggio a fine terzo quarto. Tyler Herro protagonista assoluto della partita, sfiorando addirittura la tripla doppia.

Poco da dire sui Wizards, attualmente peggior squadra della lega per distacco (nonostante ci sia chi sta facendo peggio di loro in termini di risultati), e senza un’idea ben precisa sul futuro. Dall’altra parte successo che regala ossigeno ai finalisti dell’anno scorso che, come spesso capita nel recente passato, hanno iniziato un po’ troppo a rilento. Tuttavia, hanno allo stesso tempo dimostrato di saper dare il meglio di sé nei momenti clou della stagione.

nbaNon finiscono le partite decise nel finale, perché allo United Center va in scena uno scontro all’ultimo canestro tra Bulls e Nets, terminato 109-107 per gli ospiti. Match in equilibrio dall’inizio alla fine con Chicago che ha la possibilità di pareggiare con Zach Lavine, senza però sfruttarla a dovere. Continua, dunque, il momento no della franchigia dell’Illinois che è costretta a leccarsi le ferite.

Discorso ben diverso per gli ospiti che trovano una gran vittoria di squadra, e continuano a dimostrare di avere tanto talento e personalità. Peccano molto in centimetri, poiché non dispongono di un vero e proprio centro, ma utilizzano un quintetto moderno (stile “death lineup” dei Golden State Warriors 2015) con Finney-Smith da cinque, due guardie e due ali di qualità. Solo il tempo ci dirà se questo nuovo sistema porterà i suoi frutti, ma per il momento applausi a questi Nets.

nbaSpostiamoci in Oregon, dove i Memphis Grizzlies sembrano veramente entrati in un tunnel senza fine. Il loro record attuale recita zero vittorie e ben sei sconfitte, l’ultima arrivata proprio in casa dei Portland Trail Blazers 115-113 all’overtime.

Nonostante abbiano i due DPOY (Defensive Player of the Year) delle ultime due stagioni, soffrono tantissimo in difesa e subiscono una marea di punti dalle palle perse. In più non avranno a disposizione Steven Adams per tutta la stagione causa infortunio. Assenza pesantissima per il contributo che quest’ultimo regala alla difesa. La sensazione è che, finché non tornerà Ja Morant, la musica non cambierà più di tanto.

Parlando dei vincitori, sono una squadra giovane e in crescita. Hanno disputato un discreto inizio di regular season e, viste le aspettative, la loro situazione è nel complesso positiva. C’è da dire che, essendo una squadra in rebuilding, gli obiettivi di stagione sono tutt’altro che pretenziosi, ma in ogni caso non stanno sfigurando.

nbaPassiamo alla partita più bella e divertente della notte. OKC-Warriors. Le premesse erano intriganti, ma forse si sono superati. Livelli di pallacanestro celestiali, difese e attacchi d’élite e intensità da playoff, non senza qualche polemica sul finale. Alla fine la spunta la squadra di San Francisco con un folle 141-139.

Decisivo nel finale, tanto per cambiare, Steph Curry, che segna il game winner e chiude con 30 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e con 83% di true shooting. Il nativo di Akron in questo inizio è entrato in modalità MVP e, a 35 anni, dimostra di poter alzare l’asticella ogni anno che passa consacrando in maniera definitiva la sua legacy.

Golden State, dunque, vince la seconda partita consecutiva all’ultimo tiro, dopo quella in casa contro i Kings di tre giorni fa (quell’occasione è stato l’altro “splash brother”, Klay Thompson, a deciderla), e si porta al primo posto nella Western Conference e, per il momento, nel girone dell’In-Season Tournament, aspettando i prossimi incontri. Squadra che ha completamente ritrovato l’identità che aveva perso nella scorsa stagione.

Chapeau a Oklahoma, che si è dimostrata all’altezza della squadra di Steve Kerr, nonostante l’assenza di Shai Gilgeous-Alexander. Prestazione maiuscola di Luguentz Dort, che sigla 29 punti con percentuali irreali, 9/12 dal campo (75%) e 6/6 da tre (100%). Non da meno la partita del rookie Chet Holmgren, che realizza 24 punti e 8 rimbalzi tirando con il 77,8%.

Una squadra che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per costruire un futuro radioso e pieno di successi.

nbaInfine ultimo scontro della notte, dove sono stati protagonisti due dei migliori giocatori al mondo attualmente: Nikola Jokic e Luka Doncic. Ne escono vincitori i padroni di casa 125-114, che tornano alla vittoria dopo l’ultimo passo falso. Il due volte MVP della lega non raggiunge per un pelo la tripla doppia; 33 punti, 14 rimbalzi e 9 assist per lui, dominando su entrambi i lati del campo. Luka ne se segna 34, prende 10 rimbalzi e smista 8 assist; anche per lui inizio di stagione di altissimo livello. Due squadre molto diverse, ma alla loro maniera entrambe efficaci e solide. Ci sono molte probabilità che si rincontreranno molto avanti nella post-season.

Si chiude, quindi, la prima serata dell’IN-SEASON TOURNAMENT, e già possiamo dire che la lega ci ha visto lungo nel portare avanti questa iniziativa. Abbiamo sostanzialmente visto delle partite di playoff a inizio novembre, con giocatori motivati, duelli stratosferici e spettacolo puro. Potrebbe essere stata la svolta per la regular season, in troppe occasioni criticata per assenza di agonismo e match non coinvolgenti, e non vediamo l’ora che tutto ciò continui.

Photo Credits
prima foto curry: profilo instagram nba
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