Juventus-Napoli. In settimana il ricorso degli azzurri al CONI

Per mister Gennaro Gattuso i punti raccolti dal Napoli in questa prima parte di campionato sono 18, anche se l’attuale classifica dice 17 a causa del punto di penalizzazione procurato dalla mancata disputa di Juventus-Napoli. Lo stesso tecnico degli azzurri lo ha ribadito a gran voce nella giornata di ieri dopo il sontuoso successo casalingo per 4-0 ottenuto ai danni della Roma di Paulo Fonseca.

Proprio per questo la società partenopea del presidente Aurelio De Laurentiis è costantemente a lavoro con il legale di fiducia Mattia Grassani per farsi restituire il punto e giocare la gara con i bianconeri. Infatti, il club azzurro in settimana dovrebbe presentare il ricorso al CONI, dopo esserselo visto respinto  dalla Corte d’Appello Federale.

Al Napoli viene imputato il mancato rispetto del protocollo della Federcalcio dopo non essersi presentato all’Allianz Stadium per il match contro la Juventus che era previsto domenica 4 ottobre. Gli azzurri il giorno prima della gara, in occasione della partenza per Torino, sono stati bloccati dalle Asl territoriali a causa delle allora due positività al Covid-19 all’interno del proprio gruppo squadra. Questo al fine di contenere l’epidemia che avrebbe potuto scaturite nuovi focolai.

Un gesto che è stato letto come una rinuncia dal Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea, il quale diverse settimane fa ha punito la società di Aurelio De Laurentiis con il 3-0 a tavolino più un punto di penalizzazione in classifica. Un provvedimento che il Napoli ha provato a contrastare presentando ricorso alla Corte d’Appello Federale, vedendoselo respinto dai giudici Piero Sandulli e Lorenzo Attolico. Nonostante gli scarsi risultati ottenuti, il Napoli sta continuando la propria battaglia legale portando avanti con fermezza le proprie ragioni. Il prossimo passo che muoverà la società campana sarà quello ricorrere al CONI, nonché ultimo grado della giustizia sportiva. In caso di ulteriore risposta negativa, Aurelio De Laurentiis potrebbe addirittura ricorrere alla giustizia ordinaria, quindi al Tar e al Consiglio di Stato.

 

Nunzio Marrazzo