Angri 1927. Tortora replica a Limodio: “Il calcio va fatto con intelligenza”

In seguito al comunicato dell’Angri a firma del presidente dei grigiorossi Francesco Limodio, tramite un lungo comunicato apparso sul profilo social, l’ex numero uno Gerardo Tortora replica alle velate accuse lanciate.

“Ho letto alcune dichiarazioni, pubblicate oggi pomeriggio, da parte del Presidente dell’U s Angri 1927 in cui in merito alla richiesta di premi di preparazione per giovani calciatori veniva “tirato in ballo” in maniera sottintesa anche il sottoscritto citando che al momento della firma al subentrante presidente non veniva resa nota l’esistenza potenziale di tale situazione.  -si legge- È strano che una persona così narcisisticamente dedita ai clamori e alla ribalta non pensi prima di parlare. Ma come sarei potuto essere a conoscenza di tale situazione se la gestione sportiva (accordi economici con sponsor/calciatori/ fornitori e altri tra cui anche la società sportiva da cui prelevare i giovani atleti per comporre la juniores, ed in parte la prima squadra,) veniva gestiti totalmente dal soggetto in questione, complice anche la mia quasi totale assenza fisica da Angri per diversi mesi e continuativamente? Come mai chi ha chiesto di avere pieni poteri gestionali in uscita, ma anche in entrata, ora dimentica tutto addebitando ciò non già alla sua scellerata gestione, e piena di dubbi su cui si è voluto sorvolare in sede di passaggio di consegne per amore del cavallino grigiorosso e soprattutto per voglia di tranquillità? Ma si sa è facile indicare la pagliuzza nell’occhio del nemico non vedendo la trave nel proprio. La mia personale convinzione e opinione è che chi ora parla sapesse, e ha voluto tacere anche con i suoi nuovi “soci” di questa avventura, che però essendo navigati uomini di sport oltre che persone inseriti nel calcio giovanile avrebbero dovuto considerare tutto ciò.

“Ai posteri l’ardua sentenza. Sappia il signore in questione che anche negli anni addietro la società ha subito una vertenza economica da parte di un allenatore esonerato, ha perso avendo torto e ha pagato senza fare clamori e interviste e senza giudicare: questo è il calcio se si vuole essere a certi livelli….onori e oneri.

“Ed il calcio, che non è un pozzo, va fatto anche con intelligenza e capacità di mediare, onorando gli impegni. considerando anche i tanti risparmi sui rimborsi dei calciatori di questo inizio stagione che non ha pagato, e forse anche su altro dopo che per un’estate intera era stato chiesto anche quasi di pagare l’aria che si respirava.
Alla fine un consiglio al sig. PRESIDENTE chiarisca quali erano gli impegni presi con il suo interlocutore per i ragazzi e forse una soluzione si troverà, poi se ha voglia, tempo e prove chiarisca la situazione economica dell’anno scorso, ecc ecc…. E se non è più in grado di fare calcio, capendo che anche le spugne migliori perdono acqua una volta strizzate, ceda la società….anche al sottoscritto.

“Ricordo a tutti che vanno sentite sempre tutte le campane perché una sola sinfonia può piacere ma incanta e non fa essere lucidi e realistici almeno che non si abbia la sindrome dei serpenti che benché sordi seguono l’incantatore indiano solo perché il flauto è una minaccia, come spesso lo è la verità quella che non si vuol sentire, quella che non si grida in comunicati stampa”.