Nelle scorse settimane il tema Superlega ha tenuto banco sui maggiori giornali sportivi d’Europa. Un ciclone mediatico e non che ha investito, ovviamente, anche l’Italia con la partecipazione di Juventus, Inter e Milan tra la società fondatorici. Alla base solo ed esclusivamente interessi ed esigenze commerciali, ma che hanno creato non poche polemiche sul merito sportivo. Ieri, durante l’assemblea dei presidenti della Serie A è emersa qualche proposta di riforma, per un calcio più sostebibile. Si è discusso sulla possibilità di ritornare ad una Serie A da 20 a 18 squadre, con due retrocessioni e magari un play out, su modello tedesco della Bundesliga.
Anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha voluto presentare la propria proposta di riforma. Il patron azzurro ha proposto una Serie A molto minimale composta da 16 squadre (un numero già visto, ultima stagione quella relativa al 1987-88, ndr), ma con una sola retrocessione. Una sorta di Superlega italiana, quasi inaccessibile per altre squadre, vista la limitata possibilità di retrocedere in cadetteria. Una proposta che non sembra aver entusiasmato i colleghi, più propensi ad una riforma a 18 squadre, fatta eccezione di Claudio Lotito, unico a sostenere il patron dei partenopei.