La stagione di gran lunga peggiore della gestione Oreste Vigorito in quel di Benevento sta volgendo, quasi per la pace dei tifosi giallorossi, al termine. 5 gare,15 punti a disposizione per evitare l’onta più grande per una società che in poco tempo si era eretta a simbolo di un calcio virtuoso anche per le società medio-piccole, in particolar modo per la Campania. La retrocessione in Serie C sembra incombere, tra vicende di campo ed extra sempre più infauste e la scelta a dir poco scellerata di patron Vigorito.
Via Stellone per sue dimissioni e dentro il quarto allenatore della stagione, record assoluto per l’imprenditore di Ercolano che dopo essere diventato il presidente che di più ha ceduto in commissioni agli agenti diventa anche quello con più stipendi netti versati agli allenatori, ultimo quello cofirmato con Andrea Agostinelli. Allenatore che poco ha detto in carriera, salvo due salvezze in C1 post ritiro, e che salta da una panchina poco lussuriosa a Malta oltre che dalla poltrona del salotto televisivo della tv di Vigorito proprio. Proviamo a ricostruire le ultime ore in casa Benevento, già col carico di malinconia pronto.
Lunedì, ore 14:30
Appena finita Benevento-Spal, gli Estensi piegano i giallorossi e la Curva Sud contesta aspramente e chiedendo la Primavera. Le lacrime di Carfora sembrano attirare il focus ma lontano dai riflettori inizia l’esilio auto inflitto di Roberto Stellone. Testa bassa si dirige prima verso il tunnel degli spogliatoi salvo ripensarci e avviarsi mestamente verso la curva, viene contestato e lui non ci sta, mani in volto volta le spalle ai tifosi e scappa via, inutile il tentativo di qualche componente dello staff di fermarlo. Pochi istanti più tardi, ammette di non avere più forza mentale per rimanere nel Sannio, annunciando le sue dimissioni. Finisce la storia mai sbocciata tra il Ciociaro e il sodalizio di Via Santa Colomba.
Lunedì, ore 15:00
Stando a fonti vicine alla società, alcuni emissari della società Benevento Calcio, ancora senza direttore sportivo, alza la cornetta su suggerimento chiaro di Vigorito. Il numero chiamato è quello di Fabio Caserta, già più volte intenzionato a tornare con i suoi ragazzi per provare una insperata impresa. Il tecnico calabrese ma residente a Pompei non ha prontezza di rispondere, l’imprenditore a capo della società legge il gesto come una mancanza di motivazione e decide di muoversi in prima persona. Poco dopo è lo stesso Caserta a richiamare il suddetto emissario Giallorosso, il tecnico conferma le sue buone intenzione ma chiede un incontro riparatore di alcune situazioni pregresse. Tutto inutile, il presidente ha già chiuso la trattativa con Andrea Agostinelli e si già ai biglietti aerei per avere l’ex centrocampista in città già l’indomani.
Martedì, ore 14:00
Salto temporale di quasi 24 ore per l’arrivo di Agostinelli stesso nel Sannio. Ormai inattivo in Italia da 10 anni, ad accompagnarlo all’Antistadio Imbriani arriva Vigorito in persona. La seduta intanto è iniziata, su indicazione del presidente, sotto le direttive di Dagoberto Carbone. Mentre i calciatori effettuano un silente ed irreale lavoro di scarico, Agostinelli arriva e si accomoda presso la portineria della struttura contigua lo stadio, ordine di far arrivare uno ad uno i calciatori per un colloquio privato di 15 minuti a testa per conoscersi ed entrare subito nelle mire mentali e non dei ragazzi. Vigorito osserva i suoi tesserati, scambia due parole con Letizia e Pettinari, poi prende sotto braccio Carfora e lo rincuora quasi come un nonno. La giornata continua, tra colloqui e scarico di squadra.
Mercoledì, ore 9:00
Il lato tragicomico della situazione è che Agostinelli era Head Coach della squadra Maltese Gudja United, decima forza su quattordici della massima serie Maltese. Si trova dunque a dirigere la gara di domenica e il martedì a comunicare tramite messaggio Whatsapp la sua nuova destinazione. Il club isolano lascia allora passare qualche ora e poi parte all’attacco, volano parole dure attraverso un duro comunicato. Lesi nella loro etica professionale, annunciano di ricorrere alla vie legali e di fare il possibile per ostacolare il transfert internazionale per rendere l’accordo valido a tutti gli effetti.
Nelle stesse ore, Agostinelli e Vigorito si incontrano di nuovo in sede in Via Santa Colomba e si accordano per firmare il nuovo contratto, con rinnovo automatico in caso di salvezza. Alle ore 11 la prima mossa di Agostinelli, la squadra alle 16 parte in ritiro anticipato fino alla prossima vittoria, con intenzione di proseguirlo qualsiasi sia il risultato della sfida con la Reggina. Alle 14:30, Roko Jureskin viene inseguito da quattro persone incappucciate e quasi assaltato, salvo poi essere minacciato. Il giovane croato resta interdetto e terrorizato , assistito da Letizia e Pastina in primo intervento.
Una situazione da film comico, con sapore drammatico per i tifosi di un Benevento che ormai vola via verso il basso. In conclusione, possiamo definire l’avvento di Agostinelli come quello di un matematico portatore di matematiche infauste notizie. Il Benevento ha a sua disposizione 5 giornate, 15 punti e per essere salva diretta deve vincere tutte le 5 gare con una media gol di 2 reti a partita. I Sanniti sono ad una sconfitta dalla matematica certezza di doversi affidare ai playout, mentre è a sole 3 sconfitte dalla matematica retrocessione in Serie C.
Bisogna dunque interpretare il gesto di Vigorito come quello della disperazione, vale a dire squadra in C e Agostinelli amico come guida tecnica nella risalita verso il ritorno in B, categoria che il Benevento guarda ora con occhi inquieti e rigati di lacrime. Record negativi, situazioni da calcio di provincia e città contro. Come passare dai virtuosismi di 18 mesi addietro al fondo del barile, spiega il Benevento Calcio.